La Colombia è stanca. – il discorso della viceministra Laura Gil alla 66°sessione della CND ( commission of narcotic drugs)


quella che segue è una traduzione abbastanza precisa che abbiamo potuto fare tramite un conoscente della Columbia che vive in Italia. E’ stato anche interessante perchè, l’occasione della traduzione ha dato la possibilità di uno scambio di opinioni sulla situazione Colombiana vista da lui che ha ancora parenti ed amici in Colombia. Magari in futuro potremmo fare- come Itanpud- una chiacchierata con lui . Per ora lo ringraziamo ed ecco qui di seguito il discorso tradotto

Signor Presidente e stimato connazionale, Ambasciatore Miguel Camilo Ruiz; Sig.ra Direttore Esecutivo Ghada Waly; illustri delegati, illustri delegati:

La Colombia è stanca. Stanca di deporre i morti e stanca di perseguitare i suoi contadini in questa fallita guerra alla droga. Questo fallimento della guerra contro la droga non rappresenta un debito insoluto della Colombia, incarna un debito del regime internazionale della droga con il mondo.

In Colombia, il Paese che ha seguito più rigorosamente il modello proibizionista della guerra alla droga, solo in questo millennio più di 2 milioni di ettari sono stati fumigati con colture per uso illecito; Più di un milione di ettari sono stati sradicati manualmente, più di 70.000 infrastrutture e laboratori sono stati individuati e distrutti per produrre cocaina ed eroina; e sono state sequestrate quasi sei (6)mila tonnellate di cocaina destinate ai principali mercati del Nord America e dell’Europa.

Anche così, assistiamo a un aumento storico dei flussi di cocaina, lasciando il mio paese inghiottito dalla violenza.

Per più di 50 anni, il mio paese ha guidato la lotta contro il problema mondiale della droga, concentrando tutti gli sforzi possibili sulla riduzione dell’offerta e sulla lotta alle organizzazioni criminali.

Nonostante un investimento non quantificabile in termini di risorse umane e finanziarie, oggi la produzione di cocaina è al suo apice e il World Drug Report 2022 indica che circa 284 milioni di persone nel mondo consumano regolarmente qualche tipo di sostanza ‘illecita’.

È evidente che i Paesi dove i mercati di consumo sono esigenti senza fare la loro parte; non hanno fatto abbastanza per impedire l’uso di sostanze illecite. Il governo del presidente Gustavo Petro è impegnato a rinnovare l’attenzione sul fenomeno della droga nel mondo. Abbiamo assunto un impegno per la pace totale. La Colombia oggi sta portando avanti processi attraverso i quali cerca di porre fine definitivamente a un conflitto armato di oltre mezzo secolo. E l’obiettivo finale non è convivere con il narcotraffico ma porvi fine. La nuova politica sulle droghe della Colombia promuoverà il benessere delle comunità più vulnerabili che hanno subito l’impatto sproporzionato della repressione e della criminalizzazione.

E, soprattutto, favorirà le donne capofamiglia con pene basse, per le quali applicheremo misure di giustizia riparativa. Nel quadro della nostra politica estera femminista, la Colombia chiederà sempre più attenzione al genere nella politica internazionale sulle droghe.

L’approccio punitivo si concentrerà sui grandi legami del traffico di droga che hanno tratto profitto da questo business e hanno generato violenza. Promuoviamo alternative criminali, giustizia riparativa e terapeutica e inclusione sociale.

Diamo la priorità alla salute pubblica e allo sviluppo territoriale, alla protezione dell’ambiente, alla regolamentazione equa e responsabile della cannabis e della foglia di coca, alla giustizia sociale e alla trasformazione culturale. Ci auguriamo di vedere queste misure replicate sempre di più nelle politiche nazionali e internazionali, basate sulla partecipazione sociale, sull’evidenza scientifica e sull’approccio di genere. Il tutto, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l’Agenda 2030, nonché con gli impegni derivanti dall’UNGASS 2016 e dai trattati sui diritti umani.

Vogliamo dare un nuovo significato al principio della responsabilità comune e condivisa; Respingiamo gli oneri sproporzionati imposti alle popolazioni dell’America Latina e dei Caraibi. Come puoi aiutarci? Abbiamo bisogno di meno soldi per i fucili e di più per lo sviluppo agricolo, con accesso ai mercati del nord per i nostri agricoltori.

Signor Presidente, inserire la foglia di coca nell’elenco delle sostanze controllate della Convenzione Unica del 1961 è stato un errore storico nei confronti dei popoli indigeni delle Ande. La pianta non è il problema; la pianta fa parte della nostra storia e delle nostre tradizioni.

Chiediamo il sostegno di tutti voi per una revisione dell’attuale classificazione della foglia di coca. In preparazione alla revisione intermedia della Dichiarazione ministeriale del 2019, chiediamo alla Commissione di comprendere il momento, ogni crisi rappresenta anche un’opportunità.

Il fallimento della guerra alla droga non toglie importanza alla Commissione, anzi, la pone di fronte a una sfida: la Colombia sarà sempre aperta, disposta e disponibile a lavorare in buona fede e con spirito collaborativo con suoi Stati membri.

Grazie mille.

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